BIOREPACK, nasce il nuovo consorzio per i materiali compostabili

 La lotta all'inquinamento ambientale passa sempre di più dallo sviluppo delle plastiche compostabili. Fino al 16 novembre 2020 mancava un sistema dedicato al riciclo di questi nuovi materiali eco-compatibili. 




E' nato, con l’approvazione dello statuto da parte del Ministro dell'Ambiente e del Ministro dello Sviluppo Economico e la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, il consorzio Biorepack. Sarà il settimo consorzio di filiera CONAI.

I principali produttori e trasformatori di bioplastiche – Ceplast, Ecozema-Fabbrica Pinze Schio, Ibi plast, Industria Plastica Toscana, Novamont e Polycart, hanno dato vita a questo importante consorzio che si occuperà della gestione a fine vita degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile che possono essere riciclati con la raccolta della frazione organica dei rifiuti e trasformati, con specifico trattamento industriale, in compost o biogas.

"La settimana scorsa ho firmato lo statuto per la costituzione del primo consorzio italiano delle bioplastiche, Biorepack, ed è uno dei primi a livello europeo - ha detto il ministro dell'Ambiente Sergio Costa in question time - Racchiude in sé 252 aziende, 2600 addetti, 700 milioni di fatturato, lavora 90mila tonnellate di bioplastica, è nell'ambito del Conai, il consorzio degli imballaggi, e parallelo al Cic, il consorzio per il compostaggio".

Si tratta di un importantissimo passo avanti per rafforzare l'utilizzo delle bioplastiche come i film compostabili o le vaschette compostabili, che fino ad oggi il consumatore non sapeva dove smaltire perché nella filiera della plastica pregiudicavano il sistema del riciclaggio e nel secco aumentavano il volume diretto in discarica.

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